mercoledì 31 ottobre 2012

Pensare, Dire, Fare

è facile trovarsi la notte a pensare, ma certe volte è meno facile riuscire la mattina a dire o a fare ciò che si è pensato.

Sono dell'idea che se dico una cosa, ma ne faccio un'altra...ho sbagliato!
questo perchè  nella vita reale, puoi dire tutto quello che vuoi, ma sono i fatti che contano.

Credo invece che se penso una cosa, ma ne dico un'altra....non ho sbagliato!
perchè finchè il pensiero non prende vita  (tramite le parole) rimane una cosa solamente mia.

Questo però porta a delle contraddizioni:
[1] Potrei pensare A, dire B e fare B....dalle frasi precenti,non dovrei essere nel torto...ma mi ritrovo a fare una cosa in cui non credo (gravissimo errore)
[2] Potrei pensare A, dire B e fare A... dalle frasi precedenti avrei torto...ma nonostante lo sbaglio, avrei fatto ciò che penso (mettendo però  in piena confusione l'interlocutore a cui ho detto B)

[NOTA] Pensare A, dire B e fare C non è contemplata come cosa...non sono così psicopatica.

Tutto questo casino per dire cosa?!?!?!?
non lo so....forse che a volte è troppo dfficile fare il percorso giusto (pensare A, dire A, fare A), ma ciò non vuol dire essere delle cattive persone...ma solo delle persone che (almeno il quel momento) sono più deboli di quanto vorrebbero essere.

In alcuni istanti, io sono così...

Detto questo, BUON HALLOWEEN a tutti









4 commenti:

  1. ...eppure trovarsi a pensare A, dire B e fare C è da meno psicotici di quanto credi...magari è solo un momento necessario e transitorio per arrivare a dire pensare e fare A, ma delle volte ci si può trovare in questa scomoda e psicopatica situazione!;)

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    1. credo sia una fase che va e viene continuamente nella nostra vita
      e sono dell'idea che C generalmente sia una visione un poco distorta di A...perchè sotto sotto proviamo sempre a fare quel che pensiamo!
      grazie grazie grazie della visita e del commento :o)

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  2. Sono d'accordo. Non dobbiamo giudicarci troppo duramente per quello che non riusciamo a dire, o a fare. La consapevolezza di sapere che non si è fatto ciò che ci si era preposti, o che abbiamo sbagliato è già il seme per un cambiamento in meglio.
    Io sto cercando di smettere. Di prendermela con me stesso. Anzi, forse ho smesso da un po'. Quando sento il tarlo, lo allontano. Tutti sbagliamo. Il punto è CAPIRE, anzi "CAPIRSI" e non "PUNIRSI". Non ha senso colpirsi o flagellarsi perché siamo imperfetti. Riconoscere che siamo comuni mortali che sbagliano, incespicano, che NON hanno la verità in pugno ci aiuterà -credo, o almeno SPERO- a riconoscere che è così anche per gli altri e quindi ad evitare di giudicarli. Perché è ovvio che uno che non condanna mai se stesso ma che condanna gli altri è un idiota.
    L'uomo saggio è consapevole della propria pochezza.

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    1. ci provo anch'io...ma a volte è più difficle del previsto!
      Però sapere che non sono l'unica, mi fa sentire meno "strana"!
      grazie davvero!!!

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